Non ho difficoltà ad ammetterlo......a me le frattaglie piacciono! Tutte!!!
Fegato, cuore, cervella, filoni, polmone....non per niente sono tutti "pezzi" del famoso fritto misto alla piemontese, e io da Piemontese doc quale sono, non potevo certo smentirmi!!!
In casa devo dire che non sono tutti come me...mio marito non disdegna fegato e cervella, mio figlio invece proprio non le ama!!!
Non vi dico quando compro il polmone: rigorosamente solo per me, lo faccio bollire poi lo passo in padella tagliato a fette con olio o poco strutto, un pizzico di sale e.......che buono!!! Loro invece ogni volta si schifano, e pretenderebbero che andassi a mangiare ad un altro tavolo!!!
Nel mondo delle frattaglie la trippa merita poi un capitolo a sè!!
Qui da me è famosa quella di Moncalieri, pressata a modi salame e cotta, si può gustare tagliata a fettine sottili proprio come gli affettati, semplicemente condita con un filo d'olio sale e pepe!
La trippa classica invece, può essere utilizzata per zuppe e minestre, nella più rigorosa tradizione contadina!!
Questa è la mia versione, ispirata a quella di mia mamma: in umido leggermente brodosa, perfetta per scaldare le fredde serate di questo lungo inverno!!